In questo piccolo mondo by Philip K. Dick

In questo piccolo mondo by Philip K. Dick

autore:Philip K. Dick [Dick, Philip K.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza, marzo, retail
ISBN: 9788834724958
editore: Fanucci
pubblicato: 2013-09-26T22:00:00+00:00


12

Il sabato in genere era il giorno in cui c’era piú da fare in negozio. Al bancone, Roger piombò in una sorta di sonnambulismo; stava lasciando che quella giornata di fine settimana raggiungesse gli altri week-end del passato e del futuro. Il telefono squillava, i clienti andavano e venivano. Stiamo tutti bene, oggi. Nessuno si ammala di sabato. Non c’è nessuno per strada, dall’altra parte della via o sigillato in bagno. Non importa se vorremmo essere altrove: questi sono i fatti. Scrisse un cartellino d’entrata per un cliente. È qui che le nostre menti devono stare.

La mattina presto, Olsen era partito con il furgone delle riparazioni e nessuno l’aveva piú visto. Le persone da cui doveva passare avevano cominciato a telefonare per sapere che fine avesse fatto.

Dove ti sei cacciato? pensò Roger. I clienti lo aspettavano a casa. Perché non si è presentato? chiedevano.

«Deve esser rimasto bloccato da qualche parte» commentò Pete, innervosito. «Aveva con sé il televisore da portare a San Bernardino.»

«Oggi? Di sabato?» Roger sentí montare una rabbia fredda.

«È l’unico giorno in cui il tizio è in casa. Olsen immaginava di sbrigarsela prima che cominciasse il traffico. Deve essere rimasto intrappolato dietro un camion sulla via del ritorno. Si tratta di quel Flannigan che ci ha fatto tante storie.»

«Va bene. Fammi sapere se chiama.» Tornò ai clienti dietro il bancone. «Mi dica, signora. Cosa posso fare per lei?»

«L’altro giorno ho comprato qui questa puntina» disse l’anziana donna vestita di scuro. «Ma non è adatta al mio fonografo. Quell’uomo, quello con cui parlava prima, credo, mi aveva assicurato che andava bene.»

Mentre era intento a controllare la puntina, sentí delle voci sulla porta. Sollevò lo sguardo e rimase stupefatto da quel che vide. Sua moglie Virginia aveva appena fatto il suo ingresso, portandosi dietro sua suocera, Gregg, due ragazzini lentigginosi e rossi di capelli, un cane e, infine, i Bonner. I quattro adulti stavano conversando amabilmente; i bambini si sparpagliarono in un lampo per il negozio, assiepandosi di fronte ai televisori e strizzandosi davanti ai clienti. Il cane, un collie, si piazzò sulla porta, palesemente addestrato a non entrare.

Roger sostituí la puntina e lasciò il bancone per andare incontro alla moglie. I quattro si stavano dirigendo con calma verso il fondo; Virginia stava mostrando qualcosa ai Bonner. Per un attimo nessuno si accorse di lui, poi Virginia disse allegramente:

«Perché non mi hai detto che eri passato da loro, ieri sera?»

«L’ho fatto.»

«Oh. Be’, se l’avessi saputo sarei venuta con te.»

I Bonner lo salutarono e lui fece un cenno di rimando.

«Che succede?» chiese a Virginia.

«Liz e io avevamo un appuntamento per andare a far spese a Pasadena. Ho pensato che saremmo potuti andare tutti. E quando ho parlato loro del negozio, Chic ha proposto di passare a vederlo.»

«Bel posticino, Lindahl» intervenne Chic. «È suo? Voglio dire, è l’unico proprietario?»

«Proprio cosí» rispose lui. Quando Chic si fu allontanato di qualche passo, prese in disparte Virginia e le disse, «Non mi avevi parlato di questo giro per negozi.»

«Non era ancora stato deciso. Avevamo accennato all’idea al ritorno dalla scuola.



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